GIANNI DE TORA

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1966 Galleria Il Centro, Benevento 2-10 giugno

 
 
TESTO DI GIANNI DE TORA SUL CATALOGO DELLA MOSTRA
L'arte è interpretazione individuale di una realtà oggettiva. Vi è da aggiungere che l'uomo (artista) si forma in subordinazione a quegli elementi che caratterizzano la località (etnica e industriale) in cui esso vive. L'atmosfera prodotta da tali fattori (smog) permea di sé la natura macroscopica e la intride di calda luce, mediata da un pulviscolo. Per rendere tale atmosfera è conseguenziale l'impiego della sabbia.
 
NOTA CRITICA DI PIERO GIRACE PER PRESENTAZIONE NEL CATALOGO DELLA MOSTRA
I paesaggi di Gianni De Tora sono costruiti con larghezza in un giuoco di piani e di volumi, tendono più che ad un'armonizzazione di colori ad un tonalismo monocromatico, ove la luce scava le forme e conferisce ad esse un che di geologico, in una trasfigurata realtà come di paesi abbandonati, d'immemorabile preistoria.
 
ARTICOLO DI FEROMA APPARSO SULLA RIVISTA “EQUILIBIO NELLE ARTI” LUGLIO 1966

RAREFAZIONE E SMOG nella pittura di GIANNI DE TORA e l'uomo e le sue tombe e l'estreme sembianze e le reliquie della terra e del cielo traveste il tempo.

Ci piace aprire questa nostra nota sul pittore De Tora con i versi di Foscolo che sono i più efficaci ad evidenziare il carattere particolare di questa singolare pittura. De Tora è tutto preso a fissare sulla tela le trasformazioni, le alterazioni, le deformazioni della natura dovute alla presenza di agenti che tali fenomeni determinano. La tecnica è pure essa particolare: il pittore si serve della sabbia come elemento più prossimo al fenomeno naturale e, attraverso la sabbia, i colori, filtrando, si trasformano in toni caldi e sensibili. Con ciò De Tora viene ad essere un pittore che corre solo lungo un canale attraverso cui si esprime sostanzialmente la sua pittura che è apparentemente egocentrica nella situazione artistica contemporanea.
Certo è che il nostro De Tora manìfesta la naturale tendenza ad assorbire in termini assolutamente individuali ricerche ed esperienze artistiche. Egli ha - secondo noi - la intenzione di mantenere una linea di condotta pittorica anche se spregiudicata, se vogliamo, perché la esuberanza e la concezione drammatica che egli ha della natura in continuo movimento evolutivo, non gli consentono che un astrattismo tutto suo, solo suo. La trentina di tele esposte alla Galleria d'Arte del Centro, è una raccolta sufficiente a stabilire che l'impasto del colore con la sabbia è una necessità a rendere l'atmosfera come prodotto pulviscolo - fumo - luce.. Apparentemente distaccato dal suo mondo formale, De Tora è presente intimamente con il suo spirito che, se anche estroso e svagato, pure è raffinato. I titoli di alcuni quadri si ripetono « Smog Nebbia – Meriggio » vogliono essere una prova di coerenza con il principio che informa tutta la pittura di questo giovane e intelligente artista che si va affermando in Italia e all'Estero.

 
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